Monday, June 4, 2012

Ricetta!!!!




MACARONS (ricetta base)
per circa 25 macarons (ovvero 50 biscotti accoppiati a due a due)

220 gr zucchero a velo
120 gr farina di mandorle
90 gr albume
30 gr zucchero semolato
un pizzico di sale
2-3 gocce di limone
- 2-3 giorni prima preparare gli albumi e conservarli in frigorifero, per esempio in un bicchiere coperto con la pellicola. 6 ore prima di iniziare toglierli dal frigo.
- Mescolare bene zucchero a velo e farina di mandorle, preferibilmente in un robot da cucina usando il tasto a intermittenza, e setacciarli.
- Montare a neve fermissima gli albumi con un pizzico di sale e 2-3 gocce di limone. Al termine abbassare al minimo la velocità delle fruste e aggiungere piano piano lo zucchero semolato. È a questo punto che dovrete aggiungere eventuali coloranti in polvere e/o aromi (la punta di un cucchiaino).
- Incorporare il composto di mandorle e zucchero agli albumi montati in 3 o 4 volte, avendo cura di amalgamare bene ad ogni aggiunta. Fare attenzione a mescolare delicatamente con l’ausilio di una spatola per dolci. Al termine l’impasto dovrà “fare il nastro”,(l'ho letto su un libro di pasticceria!) cioè ricadere come un nastro piatto dalla spatola.
- Versare ora il tutto in un sac-à-poche (io ne ho fatto uno con la carta forno e ho tagliato la punta...) e formare dei piccoli dischi su una teglia rivestita di carta da forno, a 3cm di distanza uno dall’altro. Lasciar riposare a temperatura ambiente per almeno un’ora.
- Infornare nel forno (ventilato) già caldo a 150°C per 15 minuti. Al momento di sfornarli trasferire subito i macarons, ancora attaccati alla carta da forno, su una superficie fredda in modo da creare lo shock termico che ne faciliterà il distacco. Lasciarli riposare ancora un’altra oretta.
- Staccarli con delicatezza ed esercitare una leggera pressione sulla parte inferiore di ognuno.


Adesso libero sfogo alla fantasia per farciture a volontà: crema pasticcera, cioccolato fuso, yoghurt al cocco e perchè no...anche gelato!

Buona preparazione!

Sunday, June 3, 2012

iMamma cosa?!?

Eh no eh...eh no! Proprio no! Mi dissocio!
Quando ho letto questo articolo è affiorato in me un leggero, leggerissimo...(ovviamente si fa per dire...) spirito critico.

Riporto qui una parte delle frasi colpevoli

Il feto minuto per minuto
Le app per gestire la gravidanza

Ogni momento dell'attesa può essere monitorato in tempo reale grazie all'iPhone. Si tratta di software che possono essere scaricati in modo gratuito. Contengono dati importanti come la lista degli esami, le immagini ecografiche  e il registro contrazioni. E creano un dialogo continuo fra la futura mamma e il ginecologo



Ma è mai possibile che al giorno d'oggi la tecnologia debba essere utilizzata anche per le azioni più naturali? Come può essere possibile che questa venga utilizzata per la gravidanza? Da che mondo è mondo le mamme che si  apprestano ad avere un bambino trovano rifugio  durante i lunghi nove mesi di attesa nell'immaginazione e nell'idealizzazione di un bambino che presto potranno avere tra le braccia. Si aspetta con ansia il giorno dell'ecografia (che le nostre mamme non facevano...eppure siamo nati lo stesso) per vedere i tratti somatici del piccolino dentro la pancia delinearsi tra le righe bianche e grigie e si aspetta ogni singolo movimento per dire l'ennesima volta....Ahhhhh tutto procede bene, si muove!
Far lavorare la mente, pensare al piccolo che cresce dentro il pancione ed immaginarlo, pensare al colore dei suoi occhi e a che voce avrà sono le cose più semplici ma più belle per una mamma! Sognare ed immaginare è stupendo e non costa nulla! Perchè doverci mettere di mezzo un telefono con applicazioni ad hoc annesse? Bah proprio non capisco.
A dire il vero la cosa mi sembra anche molto comica: mi vedo con il pancione da nono mese verso la data presunta del parto che con passo vacillante mi dirigo verso il comodino per prendere lo strumento che mi accompagnerà durante il travaglio....il cellulare. No ma io dico, sicuramente durante le contrazioni qualsiasi donna avrà la voglia di annotarle sul telefonino...e poi per avere che risposta? "vai in ospedale devi partorire". Roba da pazzi.
Ma il marito che ti sta vicino tenendoti la mano e aiutandoti con la respirazione ad ogni contrazione non conta di più? Non sarebbe meglio dimenticare l'orologio e cercare di leggere i segnali che ci invia il nostro corpo? Non sarebbe meglio dedicare un pò di tempo ad accarezzare il pancione e parlare con il bambino in grambo invece di trovare sempre un intermediario per comunicare?
Sarebbe molto utile alla mamma dedicare del tempo ai preparativi come per esempio crearsi una cartellina fai da te dove annotare le trasformazioni del pancione o le cose da comprare per completare la borsa da ospedale.
Non spegniamo la voglia di fare, di parlare al piccolino che cresce senza sentirsi ridicole... lui ci sente fin da subito, capta i nostri stati d'animo, emozione e adora la voce e il canto della sua mamma...la mamma vera....non una               " iMamma " !


Ecco il link con l'articolo completo:


http://www.repubblica.it/tecnologia/apps/2012/05/14/news/app_i-mamma-34917074/




Dimenticavo....ultima critica....poi anche per oggi sarò sazia..."simulatore di gravidanza per i papà"  ho letto bene?!?
Cari papà, consiglio spassionato:
toglietevi le scarpe perchè possiate sentire il contatto con la terra, sedetevi con la schiena appoggiate al muro, chiedete alla vostra compagna di sedersi a sua volta e di appoggiare la sua schiena al vostro petto. Allungate le mani e accarezzatele il pancione, potrete sentire ogni singolo movimento e se siete pazienti il piccolino risponderà anche ai vostri stimoli...altro che simulatore di gravidanzaaaa!


Passo e chiudo!

La co-nanna

L’argomento della nanna di un neonato è delicato e controverso. 
Tutti sembrano essere pieni di consigli ma ricordiamo che ogni bimbo è diverso dall’altro e che ha esigenze particolari e tutte sue nell’arco del primo anno di vita soprattutto.
Molto spesso le mamme si sentono dire : no ma se ti comporti in questo modo non farai il bene di tuo figlio, lo devi lasciare, devi staccarti da lui perchè è solo una tua necessità quella di tenertelo sempre addosso....lui ne farebbe anche a meno!
Beh se devo esprimere un parere posso sicuramente dire che ci sono bambini con indole e carattere diverso gli uni dagli altri, anche tra fratelli!

La mia bimba "grande" fin da pochi giorni dopo la nascita ha dimostrato di essere molto indipendente; la sua routine era:coccole, poppata, coccole e dormire tanto tanto e da sola! Dopo il ritorno dall'ospedale lei ha dormito nella sua cameretta e mamma e papà nella loro. La notte mi alzavo varie volte per allattarla ma lei quando si sentiva piena e soddisfatta si riaddormentava facilmente e non posso di certo dire di essere stata una di quelle mamme maratonete che tutta la notte la passano in piedi canticchiando per riaddormentare la creatura! Tutt'ora Arianna si corica senza esitare dopo la storia della buonanotte e dopo un pò di formichina (un leggero solletichino che le faccio accarezzandola con la punta delle mie dita).

Tommaso invece, il mio ometto di casa, già dopo poche ore dal parto mi ha fatto capire chiaro e tondo che lui sarebbe stato mooooolto diverso da sua sorella, tanto per avvalorare la tesi che ogni bimbo è a sè.
Da subito abbiamo pensato di tenerlo con noi perchè nella cameretta accanto la sorella non avrebbe accettato di buon grado i numerosi risvegli per le poppate notturne e poi giorno dopo giorno abbiamo perseverato.
Tommaso mangia spesso la notte a differenza della sorella e per me è molto più comodo averlo accanto. Ho anche notato che a differenza delle notti in cui mi rifugiavo in sala o in cucina con la culla per riaddormentarlo, lui si ricorica molto più volentieri. Insomma quando ho letto in rete questo articolo di giornale ho subito pensato di postarlo perchè Tommaso è un bimbo sereno e felice e sicuramente non ha subito conseguenze dal fatto che dorme con mamma e papà!

http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2011/07/25/news/nessun_danno_se_il_bimbo_dorme_nel_lettone_dalla_scienza_via_libera_al_co-sleeping-19597348/?ref=HREC2-11 





Nascita come esperienza di amore profondo



Tante, tante, tante volte ho visto occhi allarargarsi e guardarmi in modo strano quasi a dirmi: 
"no no, non è possibile, tu non sai quel che dici...!!"

Mi sento di consigliare a tutte le mamme  questo meraviglioso documentario che potrà aiutarle a meditare sull'esperienza di parto che hanno avuto o che presto avranno.
Sarà un modo per capire un pò meglio che esperienza meravigliosa sia il dare alla luce un figlio.

Sarò felice di vedere meno occhi sgranati quando racconterò le mie due meravigliose "ESTASI"!

 Ecco qui il DVD:

Il mondo della nascita indisturbata raccontato da 11 coppie che hanno condiviso il loro viaggio intimo e personale, affrontando le loro paure e portando il dolore della nascita all’estasi.

Questo film vi porterà nel mondo del segreto celato: travaglio e nascita possono essere esperienze piacevoli – addirittura estatiche, vivere un parto piacevole incrementa la salute di madre e bambino, creando delle buone basi per la vita.” 

Un’opera essenziale per tutti i bambini e ragazzi, i nonni, i genitori e gli educatori.

Debra Pascali-Bonaro, è co-presidente dell’iniziativa internazionale per il parto MotherBaby, IMBCI, dove lavora con diverse organizzazioni internazionali e ministri della sanità per creare nuovi modelli di cura e intervento per la maternità. Debra ha presentato la figura della doula alla Casa Bianca e lavora negli USA con gli uffici nazionali e locali per la salute dei bambini e delle madri. È un istruttore e insegnante del parto certificato International di Lamaze e istruttore di doula approvato DONA.


 Per avere un assaggio dei contenuti vi consiglio questi due link, Buona visione!






Il bambino viene dal mistero e lui sa....

“Quest’istante della nascita, questo momento di fragilità

estrema, come bisogna rispettarlo!

Il bambino è tra due mondi. Su una soglia. Esita.

Non fategli fretta non spingetelo. Lasciatelo entrare.

Che momento! Che cosa strana! 

Questo esserino che non

è più un feto e non ancora un neonato.

Non è più dentro la madre, l’ha lasciata. Eppure lei

respira ancora per lui.

E’ l’istante analogo a quello in cui l’uccello corre con le

ali spiegate e poi di colpo, appoggiato sull’aria, volerà.

Un momento ineffabile, impalpabile, il momento

della nascita, quello in cui il bambino lascia la madre…

Lasciate stare il bambino. Lasciatelo fare.

Il bambino viene dal mistero. E sa.

Non intervenite. Lasciatelo stare. Lasciatelo fare.

Lasciategli il tempo.

Il sole si alza forse di colpo?

Tra il giorno e la notte non indugia forse l’alba incerta,

e la lenta, maestosa gloria dell’aurora?

Lasciate alla nascita la sua lentezza e la sua gravità”.

Frédérick Leboyer “Per una nascita senza violenza, Bompiani

Monday, October 17, 2011

DUE

è da molto che non scrivo e dall'ultimo post sulla bacheca sono cambiate un pò di cose. una in particolare. fra meno di un mese diventerò mamma per la seconda volta! che meraviglia!
da due anni a questa parte vivo come se non avessi mai smesso di avere la pancia e di avere una creatura che cresce dentro di me e questo mi rende la persona più fortunata del mondo.
quando ora al momento della nanna addormento la mia piccolina e  si accorge dei movienti del pancione rimango impietrita e stupita davanti ai suoi movimenti dolci che mi rimanda immediatamente. accarezza la pancia, si china per ascoltare con il suo orecchio e da i bacini sulla pelle che lascia intravvedere le bugnette dei piedini. LEI SI RENDE CONTO  perfettamente e ha solo 15 mesi.
vi amo amori miei.

Saturday, April 9, 2011

Che caldo  in queste giornate, siamo ai primi di aprile ma sembra un caldo da maggio inoltrato. Le passeggiate pomeridiane diventano l'obiettivo della giornata e diventano un modo per stare insieme e condividere tante cose belle come per esempio i colori dei fiori e lo spuntare delle prime tenere foglie sugli alberi spoglie e provati dall'inverno.
Siamo a nove mesi suonati e sono cambiate moltissime cose da quando ho sentito il tuo fantastico e meravigliosa corpo staccarsi dal mio e da quando mi sono accarezzata lìultima volta il pancione senteno un tuo piedino muoversi come risposta.
Una risposta pronta e vigorosa che si faceva sentire ogni volta che ti toccavo .... mi bastava quasi pensarti intensamente che tu ti facevi sentire come per dirmi "eccomi mamma, sono qui con te!"
ebbene si .... vorrei intitolare questo capitolo della mia vita proprio così : SONO QUI CON TE.
Al giorno d'oggi non si trova mai abbastanza tempo per fare tutto ciò che magari deisdereremmo di fare come per esempio ogni tanto prenderci un pò di tempo per andare dalla parrucchiera o a fare una bella nuotata rigenerante in piscina. Non si trova il tempo perchè sembra tutto così veloce... troppo veloce...sembra tutto così sfuggente ma in realtà sono convinta che il tempo possa "rallentare" se lo vogliamo davvero.
Credo che sia molto importante la qualità del tempo che dedico a mia figlia e sapere che quei momenti sono nostri e solo nostri mi fa stare bene. Lei in ogni momento sa che io sono li accanto e sono li con e per lei per condividere ogni respiro e ogni sguardo.
Ho trovato una canzoncina molto bella su un cd di musiche per bimbi che ascoltiamo spesso e che dice: LO SAI, LO SAI CHE LA FELICITà, PUò DIVENTARE IL DOPPIO DIVIDENDOLA A METà! beh questo ritornello spero che sia sempre vivo nei miei pensieri e soprattutto spero che possa esserlo nelle mie azioni perchè condividendo con te, amore mio, ogni momento, sono e siamo felici.
ti amo

Thursday, February 3, 2011

il famosissimo FIANCHETTO

Che dire...quante paure, quanti timori quando si arriva a casa con una creatura scricciolosa con gli occhioni grandi grandi che ti guarda come dire "aiutami tu" oppure più semplicemente "dammi da mangiare per favore che ho paura di morire di fame"...beh è vero, una paura incredibile che tutto possa nuocere alla sua salute. Un senso di impotenza e di incapacità avvolge la neo mamma come un'aurea misteriosa che non si sa perchè all'improvviso piombi addosso...ma la ragione c'è eccome...ed è la novità! La novità di un qualcuno che si è precipitato nella tua vita nel giro di qualche ora e che fino a quel momento era solo un pancione e qualche calcetto (qualcuno anche ben piazzato)!
Questa creatua diventa il fulcro e l'unico pensiero delle lunghe giornate che passano tra gli innumerevoli interrogativi: sarò adatta? farò bene?
Ebbene si, sono arrivata alla conclusione che ci vuole il cosìddetto Buon senso che tanto decantano le nonne restie ai consigli futuristici dei pediatri di oggi...
ma dove sta scritto che il bimbo deve per forza dormire a pancia in su?
Come dice la mamma (mamma docet) quando ero piccolina io, i bimbi si mettevano a dormire su un fianco ma adesso è tutto cambiato...DEVONO DORMIRE A PANCIA IN SU!  Sono per caso cambiati i bambini con il tempo?
Nel periodo in cui si torna a casa sei così scombussolata che tutto quel che ti dicono persone camiciate (nel mio gergo : con il camice da medico) è oro che cola...qualche notte la nostra bimba si addormentava beata nella sua culla un pochino di lato e non precisamente in posizione supina. Volete sapere cosa faceva la quagliona di turno cioè la sottoscritta? ? ?
Da non credere ma è reale: l'ho svegliata per drizzarla.
Se ora ci ripenso mi viene da sorridere perchè in quei momenti si agisce solo per cercare di mettere in pratica un qualcosa di non ben definito che senti dire dai medici in ospedale e che pesano su di te come un macigno senza mai ascoltare cosa dice il grandioso "senso materno".
Insomma per farla breve, quasi tutti i bimbi amano le coccole il calore materno, io e mio marito quando addormentavamo la piccola nelle caldissime sere estive stavamo ben attenti a posizionarla esattamente nella posizione che fino a quel momento credevamo corretta per lei la quale però appena si rendeva conto di non essere più tra le braccia della sua mami-papi si svegliata di colpo guardando a occhioni sbarrati il soffitto e spaventandosi a morte.
Poi in me è scattata una vocina che bellamente mi sussurrava: Beh ma senti, usa il tuo innato sapere di mamma per piacere!
E così ho fatto, ho provato a cambiare posizione alla pargola....IL FAMOSISSIMO FIANCHETTO! Per noi è speciale, la piccola si addormenta benissimo e credo che sia la posizione ideale per far dormire un piccolo in primis perchè a mio avviso è molto più sicura per evitare che un rigurgito possa fermarsi in gola (in effetti se ci pensate i liquidi e non solo, per un sano principio della fisica ...tanto per non mandare a quel paese la mia laurea...sono attirati dalla forza di gravità per cui rischiano di restare e fermarsi in gola se la spinta che proviene dall'aria che li spinge non è sufficiente a farli uscire...) e in secundis sono sicura che dia un maggior senso di protezione alla piccola.
Si accoccola tutta quanta e abbraccia il suo orsetto compagno di sonni felici raccontandosi le fatiche giornaliere e sognando tutta la notte.
PROVARE PER CREDERE.

(Oltretutto come insegnano i più vecchi manuali di puericultura, tenere i piccoli a pancia in giù allevia i dolori dati da coliche gassose che portano a pianti furibondi e stress per i genitori. )

Da questo ho imparato che ogni bambina e che per lei ci può essere un modo speciale per dormire , allattare, mangiare, che una mamma capisce e impara con il tempo; l'importante però credo che sia il dare ascolto a sè stesse ed avere fiducia nelle proprie capacità di mamma. Si siamo neo mamme ma siamo programmate perfettamente per farlo per cui DARE ASCOLTO AL CUORE E' LA COSA PIU' IMPORTANTE DA FARE!
Provare per credere e buona nanna sul FAMOSISSIMO FIANCHETTO (che ovviamente si alterna!)

Wednesday, February 2, 2011

Tuesday, December 14, 2010

questione di cuore

C’era una volta una gatta. Forse basterebbe assistere al parto di una gatta e osservare la sua totale dedizione nella cura dei cuccioli per comprendere che l`affidamento dei neonati ai nidi ospedalieri è una pratica del tutto innaturale, conseguenza del moderno processo di medicalizzazione della nascita. Certamente le gatte, potendo scegliere, non si sognerebbero mai di partorire in ospedale, di allattare ad orari prestabiliti, di somministrare succhiotti e latte in polvere; per loro natura possono fidarsi soltanto di un infallibile istinto, così in prossimità del parto si mettono in cerca di un luogo adatto, odorano, ascoltano e infine scelgono: la tana è appartata e raccolta, con poca luce e al riparo dai rumori; dopo la nascita la madre lava accuratamente i suoi piccoli che, ancora ciechi, si attaccano spontaneamente alle sue mammelle. Le gatte si allontanano dai piccoli soltanto se necessario e sono pronte a difenderli con le unghie da qualunque presenza estranea, si agitano quando li sentono miagolare e non si danno pace finché non sono riuscite a calmarli. Quando li allattano fanno le fusa e a volte si addormentano.
Vivere questa esperienza sarebbe illuminante per ogni donna che aspetta un bambino e sia in cerca di un luogo per partorire, sarebbe soprattutto utile per comprendere che nella maggioranza dei casi la nascita è un evento fisiologico, semplice e naturale e che quella pratica denominata modernamente rooming in (che consente alla madre di tenere il bambino accanto a sé dopo il parto), non ha in realtà niente di moderno ed è in uso da millenni in tutte le civiltà; gli animali dal canto loro la praticano da sempre. Ma nelle nostre città le donne si trovano a dover partorire senza aver mai assistito a nessun tipo di parto e senza aver mai preso un neonato tra le braccia; digiune di esperienze e spaventate dall`evento che stanno per vivere, si affidano a persone che, nella stragrande maggioranza dei casi, le conducono verso una visione medicalizzata della nascita; così, può venir vissuto come normale il partorire nella confusione di un grande ospedale, fra estranei in un luogo estraneo, senza il conforto e il calore dei legami affettivi, sdraiate su un lettino, sotto la luce della lampada e con l`ago della flebo infilato in un braccio; ma, soprattutto, diventa normale che la madre venga separata dal neonato: dopo la nascita i bambini vengono visitati e lasciati al nido per un tempo variabile di osservazione che va dalle tre alle otto ore, successivamente la madre potrà vedere il bambino durante gli orari di allattamento programmati con intervalli medi di 3-4 ore. Le donne si rassegnano a rispettare regole studiate in funzione dell`organizzazione ospedaliera e negano o reprimono la loro naturale tensione verso il bambino, la necessità di un contatto fisico, la gioia di averlo vicino, bisogni e desideri - questi sì “normali” - che fanno parte di un percorso fisiologico e che sono necessari all`elaborazione della nuova identità di madre.
Dunque, la volontà di tenere il bambino con sé dopo il parto nasce dalla consapevolezza dei propri insopprimibili bisogni di madre e di quelli altrettanto forti del proprio inconsapevole bambino. Oggi le donne hanno la possibilità di acquisire maggiori conoscenze grazie ai corsi di preparazione al parto, strumento indispensabile per affrontare una maternità consapevole. I corsi, diversamente da quel che si crede, non "insegnano a partorire" ma offrono la possibilità di avvicinarsi con tranquillità e con qualche conoscenza in più ad un evento, la nascita del proprio figlio, che non si conclude ma inizia nel momento del parto. Durante gli incontri vengono trattati, in modo teorico e pratico gli argomenti fondamentali per la futura mamma come l`allattamento e il puerperio; inoltre, è importante che il padre venga coinvolto nelle diverse fasi della gravidanza, del travaglio e del parto, attraverso il contatto fisico con il corpo della madre e del bambino. E? importante per la buona riuscita delle cose avere accanto qualcuno che ti sostiene e che sia capace di infondere sicurezza, il tempo sembrerà volare via...quelal stanza bblu in cui sono rimasta un giorno interno mi è chiara nella mente, ricordo perfettamente i mobil igialli, i fiori alle pareti, la vasca , il elttino, la doccia ...la sedia svedese, le corde i tappetini , le palle...tutto quanto...e ricordo quella culletta vuota con la cpertina rosa che era pronta per noi. quando siamo entrati abbiamo pensato: usciremo con quella culletta piena! Il tempo è volato, non ricordo infatti di aver passato li così tanto tempo, è importante avere intorno a sè amore: ricreare uan situazione intima e familiare. Aiuterà sicuramente!
Oggi sappiamo quanto siano importanti le cure prestate al neonato subito dopo il parto per creare condizioni favorevoli allo sviluppo fisico  Nel momento della nascita il neonato è proiettato in un mondo nuovo, non conosce le nuove sensazioni che violentemente lo assalgono, non ha mai respirato, non ha mai aperto gli occhi, non conosce nulla della nuova vita. La madre che per nove mesi ha cullato dentro di sé questo figlio immaginario, si trova a vivere una separazione, passaggio di dolore e di gioia necessario per se e per il figlio.Un dolore intenso per il distacco della creatura dal proprio ventre ma allo stesso tempo un amore folle ... Quale migliore modo per instaurare il nuovo legame se non quello di lasciare che il neonato si abitui gradualmente alla separazione, cercando liberamente il seno o le braccia delle madre ogni volta che ne avrà bisogno, ricreando esternamente gli stessi legami della vita intra-uterina. Il contatto dei corpi e gli infiniti stimoli sensoriali che da esso derivano permettono alla madre a al bambino di mettere in contatto i loro corpi e sentimenti, di far in modo che i loro ritmi si mettano in comunicazione creando l’emozione del reciproco innamoramento.Eh si , ci si innamora davvero! la mia bimba si addormenta parecchie volte "a baci!"
si è  provato a livello scientifico che il cervello del neonato, e dunque il corpo nella sua interezza, non è programmato per esperienze di violenza e di separazione dalla madre come quelle imposte dalle pratiche ospedaliere, tali pratiche (taglio affrettato del cordone, aspirazione delle prime vie aeree con un sondino, separazione dalla madre per il bagno) oltre ad interferire pesantemente con la innata capacità di auto-attaccamento che segue la nascita instaurando meccanismi negativi nella relazione tra la madre e il bambino, influiscono negativamente sulla mente e sul corpo del piccolo.
E' incredibile osservare come un cucciolo d'uomo abbia la forza dopo una fatica incredibile per venire alla luce, di salire spingendosi con le sue delicate e secche gambine di arrivare al seno e succhiare il nutrimento che tanto lo farà sentire coccolato e amato.
Arianna dopo 22 ore di prodromi dolorosi e travaglio ha avuto una forza incredibile...da non credere! E invece se solo si potesse dare più empo al neonato..non è il caso di avventarcisi! Il suo cordone è stato talgiato quando il sangue ha finito di passare dalla placenta al suo corpicino, non ci vuoel tanto, basta attendere!L`alto livello di stress prodotto dalla separazione inducono sonnolenza eccessiva, bassa reattività o, al contrario, sovreccitazione. Inoltre, un neonato affidato alle cure del nido verrà nutrito ad orari stabili e imposti dall`esterno, verrà alimentato con soluzione glucosata e calmato con un succhiotto, pratiche queste che interferiscono con la naturale capacità del neonato di attaccarsi al seno materno, riducendo lo stimolo alla suzione e ritardando, di conseguenza, la montata lattea. Al contrario, il contatto non interrotto tra madre e bambino crea le migliori condizioni per un allattamento naturale e prolungato e dunque per un giusto aumento del peso ponderale, predispone ad una buona acquisizione del ritmo sonno-veglia, del ritmo respiratorio e digestivo, rafforza l`apparato immunitario e riduce la sensibilità allo stress. Inoltre, i neonati che non vengono separati dalle madri dimostrano generalmente una forte motivazione all`apprendimento e all`esplorazione.
Il rooming in è dunque un diritto di ogni madre e di ogni nuovo nato e, pertanto, è un obiettivo da conseguire per ogni struttura nonchè un giovamento per mamma e papà! Mio marito ha dormito tutte le notti per terra accanto al nostro letto su una stuoia...lui è stato felicissimo ed io pure! Scomodo ma almeno INSIEME!
SIAMO ENTRATI IN DUE E SIAMO USCITI IN TRE! FICOOOOOO  :)

Thursday, December 9, 2010

gnam gnam gnam

Non starò qui a farla lunga su quale funesta sventura sia stato l'avvento del latte artificiale nell'allattamento del neonato. Funesta sventura certo non per tutte quelle mamme che per motivi gravi di salute o per quelle pochissime che per motivi fisiologici non possono allattare al seno i figli (visto che da tempo ormai è tramontata la felice tradizione delle balie). Ma funesta sventura sì per quella massa incalcolabile di mamme che possono allattare i loro bimbi e che avrebbero potuto scoprire la gioia immensa di farlo (senza contare l'estremo vantaggio per la salute di quei pargoli) e non lo hanno fatto perché allettate dalla facilità di infilare qualche cucchiaio di polverina bianca in un biberon (e tradite da chi -pediatri, ostetriche ed esperti di ogni genere- avrebbe dovuto consigliare loro, imporre loro bonariamente ma seriamente, l'allattamento al seno e invece ha caldeggiato con leggerezza la bontà dei nuovi preparati). Alcune ipotesi sui danni dovuti all'uso del latte vaccino e del latte vaccino formulato per l'allattamento dei neonati le fa il dott. Proietti nel suo bellissimo intervento Alimentazione naturale vegetariana nell'infanzia.
Il latte artificiale, infatti, è pur sempre latte di mucca, trattato grazie alla più alta tecnologia contemporanea (?) e arricchito e aggiustato per le necessità del neonato (?), ma pur sempre latte di mucca. Il latte di mucca serve per far crescere il VITELLO (creatura che già alla nascita pesa più di quanto forse vostro figlio peserà da adulto). Gli elementi e i nutrienti presenti nel latte di mucca servono per soddisfare le necessità nutrizionali del vitello, non quelle dei nostri bambini. I nostri bambini hanno bisogno del latte della loro mamma per svilupparsi e crescere . E solo ed esclusivamente di quello, almeno fino a quando non sentiranno la necessità di mangiare anche qualcos'altro, cosa che non succederà prima dei sei-sette mesi di vita e in molti casi anche più tardi. E poi continueranno ad aver bisogno di quel latte anche nei mesi successivi. Il latte di mamma non è solo nutrimento per il corpo, ma anche per lo spirito. Della mamma e del bambino. È contatto, è calore, è protezione, è vita che scorre fra due corpi che si amano (è il proseguimento di quella liquida unione che li ha resi uno solo per nove mesi).
Ogni madre ha il diritto e il dovere di allattare il proprio bambino. Come ogni esperto di allattamento potrà dirvi (a questo proposito potete consultare l'eccezionale guida de La Leche Legue -lega internazionale che promuove l'allattamento al seno-, L'arte dell'allattamento materno) solo uno 0,2 per cento di donne presentano problemi fisiologici (come malformazioni o occlusioni dei dotti galattofori) che impediscono l'allattamento al seno. Tutte le altre donne che non "possono" allattare sono bloccate da problemi che esulano dalla fisiologia per entrare nell' incerto campo della psiche.
Spesso allattare non è una cosa così semplice, questo è vero. La naturalità di questo atto non assicura sulla sua immediata fattibilità. La complessità e l'estrema raffinatezza della nostra civiltà ci hanno forse fatto perdere un po' la mano, ci hanno deprivano di quella sapienza instintuale che presiede a tutti gli atti corporei primari. Spesso allattare, soprattutto all'inizio, nei primi giorni o mesi, richiede una grande determinazione e anche, a volte, spirito di sacrificio. Perché può succedere che il seno sia dolorante o addirittura che sanguini; può succedere che il bimbo fatichi ad attaccarsi o non si voglia attaccare affatto. Allora bisogna sopportare il dolore, non una volta giorno, ma cinque, sei sette volte al giorno, e tutti i giorni. Allora bisogna insistere, riprovare, senza estenuarsi però, senza spazientirsi, senza ossessionarsi, con pazienza e amore. Per quanto difficile possa essere l'inizio dell'allattamento, per quanto stanche, depresse e sfiduciate possiate sentirvi, alla fine le cose si metteranno a posto. E allora ringrazierete voi stesse di non aver mollato.
A tal proposito voglio raccontare la mia esperienza che continua tutt'oggi : sono mamma di una bimba stupenda che fin dal primo secondo di vita ha dimostrato tutta la forza e coraggio di aprire gli occhietti e attaccarsi con la sua dolce boccuccia alla mamma. Una scoiattolina di 5 mesi che fin da quando è nata è stata capace di darmi sensazioni uniche e credo proprio grazie a questo contatto formidabile, questa alchimia che si crea in quei dolci momenti che per noi adulti molto spesso in modo sbrigativo chiamiamo solo "pasto". In realtà qui si parla di amore, si parla di passare alla tua creatura nutrimento per il suo corpo e gioia, serenità. Quel che si riceve in questi momenti indietro è estremamente più grande ed immenso.
Vorrei poter dire mille volte e poterlo ripetere ancora altre centinaia di volte quando sia importante tentare ritentare e ritentare ancora. Credo che un ruolo principale nel buon inizio dell'allattamento lo giochino il parto e l'attesa. Più si è serene e tranquille più il bambino ne gioverà e in questo modo si potrà affrontare il parto nel migliore dei modi. Personalmente credo che il parto naturale sia estremamente eccitante ed entusiasmante per una mamma: l'intimità che si crea è totale, momenti intensi e profondi che sembreranno velocissimi quando interrotti da uno speciale e meraviglioso pianto. A quel punto gli occhi si incontrano per la prima volta, due visi si scrutano con la curiosità mai provata fino a quel giorno, dall'immaginazione si passa alla realtà. tutto in pochi minuti. E allora l'instino umano guida quel piccolo corpo al seno per poter trovare pace e tranquillità dopo la fatica compiuta. Due cuori felici che condividono il primo momento di intimità in modo del tutto naturale e fantastico.
Sicuramente i primi giorni ci si potrà sentire stanche e nella mente balenerà i pensiero: e se passassi al bibe? Credo però che allattare il proprio bimbo non sia una schiavitù. Molte mamme dopo pochi mesi rinunciano perché si sentono troppo legate. Non possono allontanarsi neanche per mezza giornata perché il pupo le reclama. E allora cominciano a sostituire una poppata con il latte artificiale, tanto cosa vuoi che succeda, poi ne sostituiscono due e, naturalmente, il latte diminuisce (perché se il bimbo non tira il corpo capisce che deve produrre meno, più il bimbo tira più il corpo produce), la mamma comincia a dire che non ha più il latte o non ne ha abbastanza, che il bimbo ha fame e così l'allattamento al seno finisce. Ma  quel latte che potete dargli ora, non glielo potrete più dare! Potete allora fare lo sforzo di dargli per sei, sette, otto, magari anche nove mesi o un anno quella linfa che costruirà le basi di tutta la sua vita. E poi ci sono i tiralatte (anche quelli manuali, veramente pratici e silenziosi, sono efficientissimi e bastano nel caso non dobbiate stare fuori di casa per molte ore tutti i giorni). Per una mamma in piena produzione tirarsi diverse dosi di latte al giorno è un bazzecola. Potete tirarvelo ogni tanto, quando vi va, e metterlo in freezer, negli appositi sacchettini, per tirarlo fuori quando serve (così potrete andare a farvi un giro con le amiche sapendo che il vostro bimbo prende il vostro latte e voi non rischierete di perderlo). Io consiglio il tiralatte manuale della Avent, che si trova in tutte le farmacie a poche lire ed è molto funzionale (anche i sacchettini si trovano in farmacia) e anche i contenitori sterili di plastica. (in teoria sarebbe meglio quelli di vetro ma con quelli di plastica mi trovo lo stesso benissimo e riesco a sterilizzarli bene, riusarli e soprattutto stiparli nel freezer!
Che dire...forza e coraggio! La mia bimba ha fame di me e io ho fame di lei! Una legame che prima era due in uno e ora è : simbiosi totale!